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Biografia

Data (Decrescente)
  • 2005
    Medaglia d’oro alla Cultura e all’Arte
    Il 14 dicembre 2005, a pochi anni dalla sua scomparsa, lo Stato italiano rende omaggio alla figura e all’opera di Aligi Sassu con uno dei massimi riconoscimenti istituzionali. Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, conferisce il diploma di benemerenza di I classe (Medaglia d’oro) per la Scuola, la Cultura e l’Arte. Si tratta di un’onorificenza riservata a personalità che abbiano dato contributi di valore riconosciuto nei settori dell’educazione, della formazione universitaria e della ricerca, ma anche, più in generale, nella diffusione e nella promozione della cultura.
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  • 2000
    Le istituzioni della memoria
    Negli ultimi anni della sua vita, Aligi Sassu promuove in prima persona la nascita di due istituzioni destinate a custodire e valorizzare il suo lascito artistico e intellettuale. Nel marzo del 2000 viene formalmente costituita a Maiorca la Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares, con sede nella casa-atelier di Can Marimon a Pollença, dove l’artista aveva vissuto a lungo e prodotto molte delle sue opere più tarde. La fondazione nasce con l’intento non solo di preservare l'operato dell'artista, ma anche di promuovere un’attività culturale continuativa in dialogo con il contesto mediterraneo e internazionale. Nel giugno dello stesso anno, a Besana in Brianza, località legata alla giovinezza e alla formazione del pittore, viene ufficialmente presentata l’Associazione Amici dell’Arte di Aligi Sassu, con sede presso il Padiglione d’Arte Contemporanea di Villa Filippini. L’associazione si propone di radicare sul territorio italiano la conoscenza dell’opera di Sassu, favorendo iniziative espositive, editoriali e didattiche che ne evidenzino il valore storico e la rilevanza attuale.
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  • 1999
    L’autobiografia e la grande mostra di Firenze
    Marina Pizziolo con Aligi Sassu e Maria Helenita Olivares, alla conferenza stampa della mostra a Palazzo Strozzi, Firenze
    Nel 1999 pubblica la sua Autobiografia “Un grido di colore”. Nel medesimo anno la fondazione luganese inaugura una rassegna dedicata alla sua produzione futurista, che sarà presentata anche a Palma di Maiorca. Palazzo Strozzi di Firenze ospita una grande antologica dedicata alla produzione di Sassu dal 1927 al 1999.
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  • 1998
    L’ultima stagione creativa
    Il mito di Prometeo, 1969
    mosaico
    1296 × 814 cm
    Espone le tavole della Divina Commedia al Centro Museale Klovicevi Dvori di Zagabria, inaugura il mosaico Prometeo a Ozieri e presenta il gruppo scultoreo Poseidone dona il cavallo ad Atene in Provincia di Firenze. Termina la grande scultura bronzea Il Ciclista destinata alle Universiadi di Palma di Maiorca.
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  • 1996-97
    Un’istituzione per la memoria e la diffusione dell’opera
    Fondazione Aligi Sassu. Opere d'arte della città di Lugano, Skira, 2002.
    L'artista, insieme alla moglie, dona alla Città di Lugano 362 opere che costituiscono il più importante nucleo della sua produzione. L’anno successivo, Il 24 marzo 1997 viene ufficialmente costituita la Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares, con sede legale a Lugano, nella Confederazione Svizzera, sotto forma giuridica di Stiftung.
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  • 1994
    Un artista giunto nella piena maturità
    Il caduto, 1993
    Acquerello
    56 × 75 cm
    (Omaggio a Leonardo)
    Nel 1994, l’artista partecipa alla mostra itinerante "I ponti di Leonardo" in Svezia con una cartella grafica intitolata Manuscriptum, composta da incisioni originali. In questo lavoro Sassu stabilisce un ideale dialogo con la figura di Leonardo da Vinci, reinterpretandone lo spirito indagatore attraverso il filtro della sua personale poetica figurativa.
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  • 1992
    San Paolo, Bogotà e Buenos Aires
    Una grande mostra itinerante composta da ottanta dipinti attraversa tre capitali culturali del continente sudamericano: San Paolo, Bogotà e Buenos Aires. L’iniziativa, sostenuta da istituzioni locali e ambasciate italiane, rappresenta un momento di straordinaria visibilità per l’artista e contribuisce a diffondere la sua visione umanistica, mediterranea e mitopoietica presso un pubblico nuovo e ricettivo.
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  • 1991
    Le esposizioni in America latina e il murale per Bruxelles
    Aligi Sassu con Carlos Julio Sassu Suarez
    In occasione dei suoi ottant’anni realizza ottanta opere che sono ospitate in diversi musei sudamericani quali il Museo de Arte di San Paolo del Brasile, Museo de Arte di Bogotà, Centro de Arte y Comunicacion di Buenos Aires.
    Nel 1993 termina il grande murale in ceramica realizzato per la nuova sede del Parlamento Europeo di Bruxelles.
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  • 1987
    I sessant’anni di carriera, le antologiche
    Nel 1987 festeggia i sessant’anni di lavoro con un’esposizione presso il Castello di Rivoli e l’anno seguente è organizzata un’antologica nel prestigioso edificio della Llonja di Palma di Maiorca. Nel 1990 a Firenze riceve il premio Lorenzo il Magnifico.
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  • 1986
    Il consolidamento della statura internazionale e l’impresa dantesca
    Purgatorio, IX. Dante sogna un’aquila nel cielo (19-21) 1986
    acrilico su cartone
    51 × 36,5 cm
    Il 1986 rappresenta per Aligi Sassu un anno di straordinaria intensità creativa ed espositiva, in cui si intrecciano importanti momenti di riconoscimento nazionale e nuove consacrazioni sul piano internazionale. L’artista partecipa a quattro prestigiose sedi espositive: a Palma di Mallorca, alla XI Quadriennale d’Arte di Roma e alla Triennale di Milano. Completa il grande progetto di realizzazione di 113 tavole dedicate alla Divina Commedia.
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  • 1985
    Cielo, terra e mare
    Inaugurato il 25 aprile 1985
    40° anniversario della Liberazione
    Nel 1985 Aligi Sassu colloca in Piazza del Tricolore a Milano il monumento dedicato alla Guardia di Finanza, intitolato Cielo, Terra e Mare. Non si tratta di un episodio isolato di celebrazione, ma di un intervento che riflette il linguaggio e le tensioni del suo tempo. Le colonne cilindriche in acciaio inossidabile, di altezze differenti, definiscono uno spazio verticale che si innalza come un fascio di segni geometrici, cui l’aquila stilizzata conferisce un valore simbolico immediato e riconoscibile. La vasca di base, con il movimento dell’acqua, introduce la dimensione naturale, quasi a riequilibrare la rigidità costruttiva delle forme.
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  • 1984-85
    Il riconoscimento istituzionale e la dimensione internazionale
    Palazzo dei Diamanti, Ferrara
    Il biennio 1984-1985 rappresenta uno snodo fondamentale nella ricezione critica e pubblica dell’opera di Aligi Sassu. Nel 1984 viene allestita un’ampia mostra antologica presso il Palazzo dei Diamanti di Ferrara, sede di prestigio per l’arte moderna e contemporanea, dove vengono esposte centoundici opere selezionate a testimonianza delle principali tappe della sua lunga e articolata vicenda artistica.
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  • 1982
    Gli uomini che hanno fatto grande Milano
    Quel ramo del Lago di Como, 1977
    acquerello
    34,6 × 49,7 cm
    illustrazione incipit Promessi Sposi
    Nel 1982 Aligi Sassu riceve un significativo riconoscimento istituzionale, entrando nella prestigiosa cerchia de “Gli uomini che hanno fatto grande Milano”, onorificenza che sottolinea il ruolo centrale dell’artista nel panorama culturale e civile della città. Questo premio testimonia non solo la qualità e la longevità della sua attività artistica, ma anche il suo legame profondo con Milano, città che ha influenzato e sostenuto il suo percorso creativo.
    continua...
  • 1981
    Brera e le mostre internazionali
    Aligi Sassu nel suo studio
    Si trasferisce a Milano nel quartiere di Brera dove aprirà il suo atelier; importanti musei e gallerie di livello internazionale allestiscono rassegne dedicate alla sua opera. Di questa fase sono le 113 tavole illustranti la Divina Commedia.
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  • 1976-77
    I mosaici di Sant’Andrea e le esposizioni internazionali
    San Giuseppe lavoratore, 1974
    mosaico
    300 × 295 cm
    chiesa di Sant’Andrea a Pescara
    Nel 1976 Aligi Sassu affronta con maestria la nobile arte del mosaico, realizzando due imponenti opere per la chiesa di Sant’Andrea a Pescara. Questi lavori rappresentano un felice connubio tra la tradizione sacra e la sua intensa ricerca cromatica e formale, confermando la capacità dell’artista di dialogare con linguaggi antichi reinterpretati con vigorosa modernità.
    L’anno successivo, il 1977, segna una tappa importante nel riconoscimento internazionale di Sassu: le sue opere vengono esposte a Rotterdam, Toronto e Mallorca, confermando la sua rilevanza nell’arte contemporanea mondiale e la capacità di confrontarsi con pubblici diversi.
    continua...
  • 1975
    La foresta amazzonica e la mostra sulla produzione Futurista
    Serra d’Ariant, 1975
    acrilico su cartone intelato
    36,5 × 51 cm
    Nel 1975, presso la Galleria Trentadue a Milano sono esposti i paesaggi maiorchini, nello stesso anno dapprima riceve il Premio Europa insieme a Giacomo Manzù e in seguito partecipa a una spedizione nella foresta amazzonica venezuelana guidata dall'esploratore Walter Bonatti. A Milano nel 1977 si apre la mostra “Sassu futurista” curata da Luciano de Maria.
    continua...
  • 1973
    Dal Teatro Regio alla Galleria Vaticana
    Inaugurazione sala dedicata a Aligi Sassu alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna all’interno dei Musei Vaticani, 1973
    Nel 1973, in un momento cruciale per la rinascita delle istituzioni culturali italiane, l’artista si dedica alla messa in scena e alla progettazione dei costumi per I Vespri Siciliani, dramma lirico di straordinaria pregnanza storica e simbolica, in occasione della riapertura del Teatro Regio di Torino. Questa operazione scenica, non soltanto un evento teatrale di rilievo, ma un autentico atto di riscoperta e rinnovamento culturale, incarna la tensione tra la tradizione operistica e le sperimentazioni estetiche contemporanee.
    continua...
  • 1972
    Un anno di riconoscimenti e creatività grafica
    La cavalleria rusticana, bozzetto del costume di Lola 1972
    acquerello su carta
    35 × 27 cm
    Nel 1972, l’artista realizza i bozzetti per le scene e i costumi della celebre opera Cavalleria Rusticana all’Arena di Verona, un incarico che conferma la sua abilità nel coniugare la tradizione lirica con un senso innovativo del linguaggio visivo teatrale. Nello stesso anno, la sua vita personale si arricchisce con il matrimonio con Helenita Olivares, un evento che segna un momento di stabilità e rinnovamento nel percorso biografico dell’artista.
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  • 1967
    Sassu incontra De Chirico
    Aligi Sassu con Giorgio De Chirico, Roma, 1967
    L’incontro tra Aligi Sassu e Giorgio de Chirico rappresenta uno snodo emblematico nella vita dell'artista, due poetiche profondamente diverse si toccano sul terreno comune del mito, della memoria e della riflessione sull’antico. Se De Chirico, con la pittura metafisica, aveva inaugurato una visione del mondo classico come spazio immobile, sospeso nel tempo, Sassu ne recupera la vitalità originaria, proiettando il mito nel grembo della materia, del corpo e della storia.
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  • 1965
    L’intensa attività creativa e l’approdo in Brianza
    Fotografia di Aligi Sassu accanto all’opera Che Guevara, Cuba, 1975
    Sassu è nominato membro del comitato italiano dell’UNESCO per le arti plastiche e nel 1967 si trasferisce a Monticello Brianza. Questo è un periodo di grande fervore creativo (realizza serie di grandi dipinti fra cui il Che Guevara).
    Fotografia di Aligi Sassu accanto all’opera "Che Guevara", Cuba, 1975.  
    continua...
  • 1964
    Il periodo spagnolo
    Cala San Vicente, 1964
    olio
    46 × 55 cm
    Nel 1964 si apre una nuova, fondamentale fase della produzione artistica di Aligi Sassu, segnando l’inizio del suo cosiddetto “periodo spagnolo”. L’acquisizione di una casa a Cala San Vicente, nella suggestiva cornice di Mallorca, segna non solo un trasferimento geografico, ma soprattutto un autentico rinnovamento creativo. È in questo contesto insulare, sospeso tra luce e natura mediterranea, che Sassu avvia quella che Dino Buzzati definì con felice intuizione la sua “seconda giovinezza”.
    continua...
  • 1964
    Il Concilio della Chiesa di Sant’Andrea di Pescara
    Concilio Vaticano II, 1964
    affresco - dettaglio
    Aligi Sassu ha illustrato i personaggi del Concilio: 76 Padri della Chiesa in grandezza naturale dipinti sulle pareti di una cappella nella Chiesa di Sant'Andrea a Pescara. Duplice il motivo di interesse, artistico e storico.
    continua...
    <div><span style="font-size: 18px"><em>Concilio Vaticano II</em> 1964</span></div><div><span style="font-size: 18px">affresco - dettaglio</span></div>
    <div><span style="font-size: 18px">PESCARA Cappella affrescata da Aligi Sassu</span></div><div><span style="font-size: 18px">novembre 1964</span></div><div><span style="font-size: 18px">Archivio Luce</span></div><div><span style="font-size: 18px"><a class="text-blue-600 underline hover:text-blue-800" href="PESCARA Cappella affrescata da Aligi Sassu novembre 1964 Archivio Luce Link al video" target="_blank" rel="noopener noreferrer">Link al video</a></span></div>
  • 1961
    La serie degli spirituals e l’approdo a Maiorca
    Gloria Davy, 1961
    olio
    100 × 70 cm
    Compie un viaggio negli Stati Uniti e a New York visita la mostra dedicata a Lucio Fontana. Al rientro realizza un ciclo di opere sul mondo degli oppressi ispirate agli spirituals nelle quali spesso ritrae Helenita Olivares. Nel 1963 acquista villa Helenita a Las Quigaloas (Maiorca). Nasce la serie delle Tauromachie.
    continua...
  • 1961
    Sestriere Rally del colore
    Casa di produzione: CIAC Compagnia Italiana Attualità Cinematografiche
    Link al video
    Molto impegnativo il Rally dei colori che vede gli assi del volante e i signori del pennello battersi in una gara quantomai originale...
    Rally dei colori è un titolo giornalistico o cinematografico usato dall’Archivio Luce per descrivere la manifestazione “Cesana-Sestriere” in una particolare edizione dell'agosto 1961, enfatizzando l’aspetto estetico e spettacolare del colore delle auto, delle decorazioni, dell’ambiente alpino, piuttosto che essere un evento separato deato a artisti.
    continua...
    <div><span style="font-size: 18px"><em>La fanciulla dallo scialle rosso (Carla Parmeggiani)</em>, 1961</span></div><div><span style="font-size: 18px">olio su tela</span></div><div><span style="font-size: 18px">80 × 60 cm</span></div>
    <div></div>
  • 1960
    Aligi Sassu scalatore
    Il lago blu a Cervinia, 1960
    olio su tela
    60 × 80 cm
    Aligi Sassu, insieme ad altri artisti, è invitato in Valle d’Aosta per realizzare un libro sulla storia del Cervino.
    continua...
    <div><span style="font-size: 18px">Cervinia - il pittore Aligi Sassu</span></div><div><span style="font-size: 18px">11/08/1960</span></div><div><span style="font-size: 18px">Casa di produzione: CIAC Compagnia Italiana Attualità Cinematografiche</span></div><div><span style="font-size: 18px"><a class="text-blue-600 underline hover:text-blue-800" href="https://patrimonio.archivioluce.com/luce-web/detail/IL5000058669/2/cervinia-pittore-aligi-sassu.html?startPage=0&amp;jsonVal={%22jsonVal%22:{%22query%22:[%22aligi%20sassu%22],%22fieldDate%22:%22dataNormal%22,%22_perPage%22:20}}">Link al video</a></span></div>
  • 1959
    Un pomeriggio all’atelier di Milano
    Aligi Sassu si diverte con Helenita Olivares e la soprano Eugenia Ratti nel suo atelier di Milano.
    continua...
  • 1956
    La Cina i paesaggi e i mosaici cagliaritani
    Sassu con Chi Pai Chi, Raphël Mafai e Agenore Fabbri, Pechino, 1956
    A capo di una delegazione di artisti italiani compie un viaggio in Cina dal quale trarrà spunto per realizzare una serie di incisioni e opere ispirate al paesaggio cinese. A Cagliari, nella Chiesa del Carmine, realizza un vasto ciclo a mosaico raffigurante la storia dell’ordine carmelitano. Foto di Sassu con Chi Pai Chi, Raphël Mafai e Agenore Fabbri, Pechino, 1956
    continua...
    <div><span style="font-size: 18px"><em>La nuova Cina</em>, 1959</span></div><div><span style="font-size: 18px">olio su tela</span></div><div><span style="font-size: 18px">232 × 190 cm</span></div>
    <div><span style="font-size: 18px">Chiesa di Nostra Signora del Carmine (Cagliari)</span></div>
    <div><span style="font-size: 18px"><em>I papi che hanno approvato e vissuto lo scapolare del Carmine</em> 1966, dettaglio</span></div>
    <div><span style="font-size: 18px"><em>I papi che hanno approvato e vissuto lo scapolare del Carmine</em> 1966, dettaglio</span></div>
  • 1955
    Un incontro tra arte e bellezza
    Gina Lollobrigida posa per Aligi Sassu, Milano
    Il legame tra Aligi Sassu e Gina Lollobrigida si inserisce nel vivace panorama culturale italiano degli anni Cinquanta, quando cinema, pittura e fotografia dialogavano costantemente tra loro. Il rapporto tra i due può essere interpretato come quello tra artista e musa, simbolo di un’epoca in cui la figura femminile veniva celebrata come incarnazione di eleganza e ispirazione creativa.
    continua...
    <div><span style="font-size: 18px"><em>Lollobrigida</em>, 1954</span></div><div><span style="font-size: 18px">olio su tela</span></div><div><span style="font-size: 18px">100 × 67,5 cm</span></div>
    <div><span style="font-size: 18px"><em>Gina Lollo</em>, 1955</span></div><div><span style="font-size: 18px">olio su tela</span></div><div><span style="font-size: 18px">54,8 × 50 cm</span></div>
  • 1951
    Lugano e l’esperienza ceramica ad Albisola
    Villa Ciani di notte, aprile 1955
    Autore: Vincenzo Vicari
    Nel 1951, a Villa Ciani di Lugano, viene allestita una grande mostra personale che consacra Aligi Sassu tra i protagonisti della scena artistica del dopoguerra. Tre anni più tardi, alla Biennale di Venezia del 1954, presenta I Martiri di Piazzale Loreto, una delle sue opere più intense e drammatiche, che verrà successivamente acquisita dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
    continua...
    <div><span style="font-size: 18px"><em>I martiri di Piazzale Loreto</em>, 1944</span></div><div><span style="font-size: 18px">olio su tela</span></div><div><span style="font-size: 18px">150 × 200 cm</span></div>
    <div><span style="font-size: 18px"><em>Natura morta, </em>1948-1955</span></div><div><span style="font-size: 18px">olio su masonite</span></div><div><span style="font-size: 18px">45,2 × 80 cm</span></div>
  • 1946
    Il secondo dopoguerra
    Le discariche a Monteponi, 1951
    Olio su cartone
    25.5 × 30.5 cm
    Nel secondo dopoguerra, Aligi Sassu inaugura una piccola officina di ceramica in Valganna. Non si tratta di un semplice laboratorio artigianale, ma di un luogo di sperimentazione, in cui l'artista approfondisce la conoscenza dei materiali plastici e consolida il suo progressivo orientamento verso la scultura. È in questo contesto che la sua ricerca assume un carattere sempre più strutturale, superando la dimensione pittorica in senso stretto per aprirsi alla tridimensionalità della forma.
    continua...
  • 1939
    Corrente e il ciclo delle Maison Tellier
    Corrente. Bottega degli artisti di Ernesto Treccani
    Espone dal 19 al 31 marzo 1941 opere del periodo 1928-1934 di Aligi Sassu
    Frequenta artisti e intellettuali che fonderanno Corrente e partecipa all’attività del movimento. Nel 1941 espone 41 opere alla Bottega degli Artisti di Corrente. In questo periodo svolge attività antifascista e antinazista sul Lago d’Iseo. Scosso dall’episodio della fucilazione dei martiri di Piazzale Loreto, di cui è stato testimone, dipinge l’opera omonima. Realizza le Maison Tellier tratte dal racconto di Guy de Maupassant.
    continua...
  • 1937
    I Disegni dal carcere
    Studio per La morte di Cesare, 1938
    Pastello su carta
    34,5 × 47,3 cm
    Accusato di complotto, dopo sei mesi di isolamento sarà trasferito nel reclusorio di Fossano dove realizza centinaia di studi noti come Disegni dal carcere. Nel luglio del 1938 il re gli concede la grazia e liberato, seppur nella condizione di sorvegliato speciale col divieto di esporre in pubblico, torna a Milano. Dipinge opere di opposizione, come Spagna 1937 e La morte di Cesare.
    continua...
    <div><span style="font-size: 18px"><em>Studio per La morte di Cesare</em> 1938</span></div><div><span style="font-size: 18px">Matita blu</span></div><div><span style="font-size: 18px">24,5 × 31,8 cm</span></div>
    <div><span style="font-size: 18px"><em>Studio per La morte di Cesare </em>1938</span></div><div><span style="font-size: 18px">Matita blu</span></div><div><span style="font-size: 18px">24,5 × 31,8 cm</span></div>
  • 1934
    La produzione di stampo realista
    Fucilazione nelle Asturie, 1935
    olio su tela
    64 × 47 cm
    Partecipa ad alcune mostre in Gallerie a Milano. Nel 1934 si reca a Parigi. Il tema del realismo è interpretato in chiave sociale. Nella Fucilazione nelle Asturie, del 1935 Sassu illustra in chiave metaforica una chiara opposizione al fascismo. In questi anni partecipa all’attività clandestina antifascista. Nel 1937 è arrestato dalla polizia dell’OVRA.
    continua...
  • Anni '30
    Un momento segnato da profonde trasformazioni
    Aligi Sassu, appena ventenne, si affaccia sulla scena artistica italiana in un momento segnato da profonde trasformazioni. La pittura italiana si muove tra le suggestioni del Novecento italiano, sostenuto dal regime fascista con la sua visione celebrativa e monumentale, e le ricerche di rinnovamento che guardano alle avanguardie europee e all’esperienza del realismo moderno. È in questo contesto che, nel 1931, Sassu dipinge il suo celebre I ciclisti, oggi al Museo Barbella di Chieti: un’opera che rompe con la tradizione ottocentesca e traduce il dinamismo dello sport in un linguaggio pittorico vibrante, dove il colore diventa movimento.
    continua...
  • 1929
    La fase primitivista
    Caffè San Raffaele, 1930
    inchiostro e acquerello su carta
    31 × 21 cm
    Le vedute di quartieri milanesi, i ciclisti, e alcuni soggetti religiosi sono i principali soggetti della produzione primitivista, in antitesi alla poetica di Novecento. Influente è la frequentazione di Giacomo Manzù. Seguiranno i Caffè e i celebri dipinti raffiguranti argonauti, dioscuri, giocatori di dadi, pugilatori che entreranno a fare parte del celebre ciclo degli Uomini rossi.
    continua...
  • 1928
    XVI Biennale di Venezia

    Con Munari dà origine al Manifesto della pittura “Dinamismo e riforma muscolare” datato 31 marzo 1928. In autunno espone Nudo plastico e Uomo che si abbevera alla sorgente alla XVI Esposizione internazionale d’Arte di Venezia. È il più giovane artista che abbia mai partecipato alla prestigiosa rassegna organizzata nella città lagunare.

    continua...
  • 1927
    L’incontro con Marinetti
    Mafarka il futurista, edizione 1910
    Frequenta i corsi serali all’Accademia di Brera. Con Bruno Munari partecipa all’incontro con gli artisti organizzato da Filippo Tommaso Marinetti; Sassu si presenta portando una cartella di disegni che illustrano episodi di Mafarka il futurista (romanzo di Marinetti).
    continua...
  • 1926
    Il trasferimento a Milano
    Foto storica città di Milano, Piazza Duomo 1924
    All’età di tredici anni e in seguito al trasferimento definitivo della famiglia a Milano, Aligi inizia a lavorare dapprima come apprendista presso l’officina litografica La Presse, in seguito come artigiano a decorazioni murali. Questa esperienza gli consente di impratichirsi nella tecnica pittorica.
    continua...
  • 1921
    L’infanzia in Sardegna
    Foto storica città di Thiesi, via La Marmora
    A causa di difficoltà economiche, nel 1921 la famiglia Sassu trasloca a Thiesi; Aligi, insieme alla sorella Giovanna e al fratello Francesco, trascorre parte della propria infanzia nella località sarda, dove il padre ha avviato un negozio di tessuti.
    continua...
  • 1912
    La famiglia
    Foto della Famiglia Sassu (Aligi in piedi), 1916
    Aligi Sassu nasce a Milano il 17 luglio 1912 da Antonio Sassu e Lina Pedretti. Il padre, che figura tra i fondatori del Partito Socialista di Sassari, emigra a Milano nel 1896. Nel 1911 Antonio Sassu sposa Lina Pedretti, discendente da una famiglia garibaldina dell’alta borghesia emiliana. Sassu vive a Milano fino all’età di 9 anni.
    continua...
La Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares
è un ente di beneficenza fondato in Svizzera nel 1997
con forma giuridica Stiftung.
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