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La foresta amazzonica e la mostra sulla produzione Futurista

1975: luce, natura e futurismo
Nel 1975, presso la Galleria Trentadue di Milano, vengono presentati i paesaggi maiorchini, ciclo di opere che segna un momento di particolare maturazione nella ricerca pittorica dell’artista, caratterizzato da una rinnovata attenzione alla luce mediterranea e da una più intensa sintesi formale. Nello stesso anno egli riceve il Premio Europa, conferito anche a Giacomo Manzù, importante riconoscimento che ne consacra il ruolo di primo piano nel panorama artistico contemporaneo. Sempre nel 1975 partecipa a una spedizione nella foresta amazzonica venezuelana, condotta dall’esploratore Walter Bonatti: un’esperienza di forte impatto umano e visivo che contribuisce ad ampliare la sua riflessione sul rapporto tra uomo e natura, tema ricorrente nella sua produzione successiva.
Nel 1977, ancora a Milano, si inaugura la mostra “Sassu futurista”, a cura di Luciano De Maria, che offre una rilettura critica della fase futurista dell’artista, ponendo in evidenza la coerenza interna della sua ricerca e il dialogo costante con le avanguardie storiche.