Il biennio in questione non solo evidenzia il riconoscimento critico-istituzionale di Sassu in Italia, ma anche la crescente ricezione e valorizzazione della sua opera nel contesto europeo e nordamericano
Il biennio 1984-1985 rappresenta uno snodo fondamentale nella ricezione critica e pubblica dell’opera di Aligi Sassu. Nel 1984 viene allestita un’ampia mostra antologica presso il Palazzo dei Diamanti di Ferrara, sede di prestigio per l’arte moderna e contemporanea, dove vengono esposte centoundici opere selezionate a testimonianza delle principali tappe della sua lunga e articolata vicenda artistica. La mostra, riconosciuta per l’ampiezza e la coerenza dell’impianto curatoriale, viene successivamente trasferita a Castel Sant’Angelo, a Roma, confermando la rilevanza nazionale dell’iniziativa.
Parallelamente, lo stesso anno, si inaugura una seconda, ancor più ampia retrospettiva presso il Palazzo Reale di Milano, con duecentosettantaquattro opere in mostra. L’allestimento milanese, per ampiezza e rigore scientifico, assume i contorni di un vero e proprio bilancio critico dell’intera produzione di Sassu, e sancisce definitivamente la sua collocazione nel panorama della grande pittura italiana del Novecento.
A conferma della crescente proiezione internazionale dell’artista, nello stesso periodo si tengono ulteriori esposizioni all’estero, in particolare a Siviglia e in diverse sedi in Germania. Nel 1985, la presenza internazionale di Sassu si consolida ulteriormente con mostre a Madrid e in Canada, dove una rassegna itinerante dedicata ai suoi celebri acquerelli illustrativi de I Promessi Sposi viene presentata nelle città di Toronto, Montreal e Ottawa. Questa serie, nata nel 1943 e riscoperta negli anni Ottanta, assume in questo contesto il valore di un ponte tra letteratura e arti visive, capace di dialogare con un pubblico internazionale attraverso la mediazione della grande narrativa manzoniana.
Contatti