Aligi Sassu scalatore
Negli anni Sessanta, Aligi Sassu viene invitato in Valle d’Aosta insieme a un gruppo di artisti italiani per partecipare a un progetto culturale di grande rilievo: la realizzazione di un libro dedicato alla storia del Cervino, una delle montagne più emblematiche delle Alpi e simbolo della forza e della maestosità della natura.
Durante il soggiorno in Valle d’Aosta, gli artisti si confrontano con il paesaggio alpino, tra valli, creste e ghiacciai, traendo ispirazione dalla natura incontaminata e dalla ricchezza storica e culturale del territorio. Sassu, in particolare, rimane colpito dall’imponenza del Cervino, che interpreta non solo come soggetto paesaggistico, ma anche come simbolo universale di resistenza e di spiritualità.
Le opere realizzate per il libro raccontano così la montagna in tutte le sue sfaccettature: dalla sua imponente bellezza naturale alla storia delle imprese umane che vi si sono intrecciate, creando un dialogo tra arte e natura, memoria e contemporaneità.
Questo progetto rappresenta per Sassu un’importante occasione per approfondire il suo rapporto con il paesaggio e per esprimere attraverso il suo linguaggio pittorico la forza e il fascino delle montagne alpine
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