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Il Concilio della Chiesa di Sant’Andrea di Pescara

Ciclo dei Padri del Concilio
Nel grande ciclo pittorico realizzato per la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo a Pescara, Aligi Sassu affronta uno dei momenti più alti della sua riflessione sulla pittura murale e sul rapporto tra arte e spiritualità. L’artista rappresenta settantasei Padri della Chiesa a grandezza naturale, disposti lungo le pareti della cappella, restituendo l’immagine di un concilio che si fa, insieme, rito, dialogo e memoria collettiva.
La composizione non è soltanto una sequenza di figure, ma un vero e proprio organismo corale: ogni personaggio è parte di un tessuto unitario, dove la luce, il colore e il movimento concorrono a generare una tensione spirituale continua. In questo senso, Sassu si pone nel solco della grande tradizione italiana della pittura murale, ma la rinnova con una sensibilità pienamente moderna, fondata sulla libertà del segno e sull’intensità cromatica.
Il soggetto religioso diventa per l’artista occasione di riflessione umanistica: i Padri della Chiesa non sono ieratici custodi della dottrina, ma uomini pensanti, colti nel momento della parola, del silenzio o della meditazione. Il loro concilio non è un episodio del passato, ma un simbolo permanente di comunità, di dialogo e di responsabilità storica.
Sassu traduce questa visione in un linguaggio pittorico di grande energia: le campiture ampie, i toni accesi, la costruzione dinamica dello spazio trasformano la cappella in un ambiente immersivo, dove la pittura diventa teologia visiva e, al tempo stesso, testimonianza laica di fiducia nell’uomo.
L’intervento di Pescara, per la sua ampiezza e complessità, rappresenta una delle più significative esperienze di arte sacra del secondo Novecento italiano. Esso riassume la duplice vocazione di Sassu — quella etica e quella formale — e conferma la sua capacità di trasformare il linguaggio della tradizione in un discorso contemporaneo sulla spiritualità, sulla storia e sulla dignità dell’essere umano.