La serie degli spirituals e l’approdo a Maiorca

Nuove direzioni tematiche e stilistiche
Nel corso dei primi anni Sessanta, Aligi Sassu intraprende un importante viaggio negli Stati Uniti, un’esperienza che segna una svolta nella sua visione artistica e umana. Durante il soggiorno a New York, visita una grande mostra dedicata a Lucio Fontana, rimanendo colpito dalla radicalità del suo linguaggio spaziale e dal gesto pittorico inteso come atto di liberazione. Questa immersione nella scena artistica americana, vivace e sperimentale, lo mette a confronto con nuove tendenze — dall’Action Painting all’Espressionismo astratto — che influenzeranno la sua successiva riflessione sul ruolo dell’artista di fronte al mondo contemporaneo.
Al ritorno in Italia, Sassu elabora un ciclo di opere dedicate al tema degli oppressi, ispirandosi agli spirituals, i canti religiosi nati dall’esperienza della schiavitù. In queste tele, la pittura si fa intensa, quasi drammatica: i colori si accendono di rossi e blu profondi, le figure assumono movimenti corali, come in un canto collettivo di speranza e ribellione. Spesso, nelle composizioni, compare il volto di Helenita Olivares, compagna e musa dell’artista, che incarna la dimensione spirituale e lirica del dolore umano trasformato in arte.
Nel 1963, Sassu acquista una dimora a Las Quigaloas, nell’isola di Maiorca, che battezza Villa Helenita in onore della moglie. L’isola diventa un rifugio creativo e un luogo di rinnovamento: qui l’artista trova una luce nuova, mediterranea e abbagliante, che si riflette nei suoi colori e nella sua energia pittorica.
In questo periodo nasce una delle sue serie più celebri, le Tauromachie, dedicate al mondo della corrida. Il toro, simbolo di forza primordiale e di sfida, diventa metafora della tensione vitale che attraversa tutta la sua opera: l’eterna lotta tra vita e morte, uomo e natura, sacrificio e passione. Le Tauromachie, pur ispirandosi alla tradizione spagnola, rivelano la potenza gestuale e il lirismo tipici di Sassu, fondendo memoria, mito e istinto pittorico in una sintesi di grande modernità.