Durante la giovinezza, Aligi Sassu affianca alla necessità di lavoro un impegno formativo che ne segnerà profondamente lo sviluppo artistico: frequenta i corsi serali all’Accademia di Brera a Milano. In questo stesso periodo entra in contatto con Bruno Munari, anch’egli giovane artista con interesse per le avanguardie. I due condividono la passione per il Futurismo, che Sassu ha scoperto attraverso la lettura di testi fondamentali come Pittura e scultura futuriste (dinamismo plastico) di Umberto Boccioni.
Sapendo che Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del Futurismo, avrebbe incontrato giovani artisti all’Hotel Corso a Milano, Sassu e Munari si presentano a quell’appuntamento con il desiderio di mostrargli il loro lavoro. Sassu porta una cartella di disegni ispirati al romanzo Mafarka il futurista di Marinetti, opera visionaria, simbolica e controversa, che esercita su di lui una forte attrazione.
L’incontro ha un forte impatto: Marinetti riconosce in Sassu e Munari “due giovani promesse dell’arte italiana”, elogi che per Sassu aprono una porta importante verso il riconoscimento pubblico.