Un’altra pagina del ciclo Maison Tellier. Quasi un omaggio alle odalische di Delacroix, nel gusto orientalista del costume della mezzana e nella ‘barocca’ definizione dell’interno. Nel dopoguerra, per vecchie rivalità risalenti al periodo successivo al suo arresto, Sassu viene escluso dalla Nuova Secessione e poi dal Fronte nuovo delle arti, movimenti che avrebbero voluto raccogliere la fiaccola di Corrente. Frattanto iniziava l’equivoco della contrapposizione tra arte realista e formalista, dietro cui si proponeva il dilemma di questa seconda metà del secolo: quello tra ideologia e mercato. Sassu compirà in solitaria un attraversamento del territorio dell’arte, lontano sia dalle declinazioni aniconiche, sia da quelle neocubiste, sia da quelle del realismo sociale. Sassu, che era stato futurista perché credeva nella possibilità di cambiare il mondo cambiando le forme della sua rappresentazione, è sorretto ormai dalla ferma convinzione che non si possa “rompere la natura delle forme”, pena il silenzio dell’arte.