La colpevole astensione della Chiesa davanti alla tragedia che sconvolge il mondo è stigmatizzata nella narrazione de Il Concilio. La sontuosità del colore iscritto in gorgheggi formali, le facce dei vescovi trasformate in grottesche maschere ensoriane riducono i Padri ad ambigui padrini e il Concilio ad una sorta di cosca. Il tappeto rosso sangue ai piedi del papa porta dritto a quell’uomo con il mantello nero, dalle sembianze mussoliniane. In Italia dal 1926 un’opera apertamente antifascista non solo non si poteva esporre ma costituiva reato, ecco perché Sasso, affascinato d’altra parte dai grandi quadri storici visti al Louvre, ricorrerà spesso a complesse parabole.