Olio su tela
cm 98 x 77
Nei paesaggi urbani la trama delle vie disegna le storie degli uomini: nei paesaggi montani invece Sassu rivela il luogo di un’apparizione attesa. Sono due distinte visuali ideali, che potremmo definire narrativa e descrittivo-evocativa. Superata la necessità di una messa a fuoco del primigenio reticolo formale, Sassu rivisita la tradizione paesaggistica lombarda mantenendo un’impaginazione classica in cui inserisce però il fattore mutante di uno slittamento, nel senso di una vibrante accentuazione fauve, della scala colore. L’amore, sempre nutrito, per i grandi coloristi veneti, Tintoretto e Veronese, ha trovato nelle opere di Delacroix, di Courbet e di Renoir, attentamente studiate in occasione di un lungo soggiorno dell’artista a Parigi, il modo di saldarsi alla sostanza di un’immagine che Sassu arricchisce degli apporti della più avanzata ricerca figurativa europea.
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